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Siamo stati i primi nel mondo del dimagrimento a concentrare tutte le nostre attenzioni sull’unico aspetto realmente deputato alla perdita di grasso corporeo mentre tutti si preoccupavano unicamente di parlare di alimentazione, e questo ci ha portato a maturare certezze ed esperienza sul vero protagonista della perdita di grasso: il metabolismo.
Per essere più specifici, il METABOLISMO AEROBICO.
Esistono infatti due tipi di metabolismo (oltre a quello basale, responsabile di mantenere le funzioni vitali di un organismo), ossia due diversi processi bio-chimici che le nostre cellule utilizzano per ricavare energia utile ad un corpo: il metabolismo ANAEROBICO e il metabolismo AEROBICO.
Mentre il primo utilizza glucosio e glicogeno come “carburante energetico” ed è dominante nei soggetti in sovrappeso, il metabolismo aerobico produce energia attingendo dalle riserve di grasso corporeo, attivandosi durante un’attività fisica leggera prolungata e senza variazioni di sforzo (pedalata in bicicletta, camminata medio-veloce) con un amento del battito cardiaco di circa il 15% rispetto a quando è a riposo.
E qui entra in gioco il cuore del nostro metodo.
Attivare il metabolismo aerobico mediante un’attività fisica leggera , di facile approccio anche per i soggetti più sedentari o con qualche problema articolare, accelerando l’impiego del grasso corporeo a scopi energetici mediante i raggi infrarossi vicini.
Grazie agli infrarossi infatti, che possono penetrare fino a 4-5 cm in profondità, la temperatura del grasso corporeo si alza rendendolo subito utilizzabile nel processo metabolico-aerobico (il corpo infatti predilige utilizzare il grasso caldo come fonte di energia e preservare quello freddo come isolante termico per mantenere la termoregolazione ).
Ma non solo.
Oltre a scaldare il tessuto adiposo e renderlo subito “materia di consumo”, gli infrarossi lo liberano da tutte le tossine che li si depositano, perché non riescono ad essere smaltite dal fegato e dagli altri organi emuntori, e che rappresentano un intralcio nel suo smaltimento energetico.
Ecco che gli infrarossi sono un elemento fondamentale per la detossinazione e per favorire il consumo di grasso corporeo.
INFRAROSSI > DETOSSINAZIONE E SMALTIMENTO DELLE TOSSINE > TESSUTO ADIPOSO RIPULITO > RISCALDAMENTO DEL TESSUTO ADIPOSO > IMPIEGO A SCOPI ENERGETICI.
Certo è che inserire il giusto carburante nella nostra macchina (alimentazione) è un aspetto di primaria importanza se vogliamo tornare in forma, ma non dimentichiamo che al netto di ciò che ingeriamo (carboidrati, proteine, grassi ecc), ogni singolo nutriente viene inevitabilmente trasformato in grasso.
E l’unico modo di utilizzare il grasso come fonte di energia è l’attività fisica.
Diete ipocaloriche o restrittive diminuiscono l’apporto calorico (e come logica conseguenza anche il grasso di deposito sarà inferiore), ma per mantenere le normali funzioni del proprio corpo, il metabolismo andrà ad attingere il “carburante” dai muscoli.
In questa situazione infatti si attiva un’allerta da parte del cervello che, credendo di affrontare un periodo di carestia, per mantenere vivo l’organismo inizia a cannibalizzare i muscoli per trarne nutrimento e allerta le sue sentinelle di stare in guardia non appena vedono un po’ di cibo.
Quando si esce (anche per un breve periodo) dalla dieta ipocalorica e si inizia a cedere a qualche sgarro a tavola, queste sentinelle avvertono il cervello, che trasformerà questi “sgarri” in grasso energetico di riserva vitale…ma non sarà più disposto a cederlo, anzi.
Lo tratterrà per se (anche se inizierai ancora una dieta ipocalorica) per scongiurare il rischio di un’altra “carestia calorica”.
Ecco cosa dicono molte donne quando arrivano nel nostro istituto e poi dimmi…ti suona famigliare?
“Ho iniziato una dieta ipocalorica, ho perso subito tanto peso e sono dimagrita tantissimo, anche se un po’ il sedere mi è sceso e le braccia sono più cadenti (muscoli cannibalizzati), ma non appena ho smesso ho ripreso subito i chili persi e pure con gli interessi (l’ipotalamo ha deciso di accumulare grasso non appena hai sgarrato, e ne ha accumulato in abbondanza per scongiurare una seconda carestia).
Il problema in questo caso è che ogni volta che cedi alla tentazione di una dieta ipocalorica, i risultati non saranno mai gli stessi della prima volta perché l’ipotalamo ha una memoria a lungo termine se parliamo di istinto di sopravvivenza, e cercherà di trasformare in grasso qualsiasi cosa tu ingerirai (si, anche una triste insalatina si trasformerà in grasso).
E poi diciamoci la verità:
Perché vivere una vita sempre in dieta con la frustrazione di non perdere più il peso di partenza e con un corpo senza forme, quando si può ambire ad un corpo più sano, bello e soprattutto in miglior salute concedendosi ogni tanto un piacere a tavola senza che si trasformi inevitabilmente in un dispiacere sulla bilancia?
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